Ristorante Giando

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Abbinamento cibo vino: come districarsi tra tradizione, gusto personale e tecnicismi della sommellerie

L’abbinamento cibo vino è da sempre un gran bel dilemma. Tanto nelle case, quanto nei ristoranti, l’aspettativa dei commensali è ormai molto alta e si ha sempre paura di non saperne abbastanza.

Qui per voi semplici soluzioni per semplificare la vita!

Abbinamento cibo vino: quanto ne sai? Quali regole seguire? Come in ogni argomento che si rispetti, sicuramente è giusto anche in questo caso masticare un po’ la materia. Evitando i puri esercizi di stile, i “giusti” abbinamenti della sommellerie prevedono, in sintesi:

Abbinamenti per contrapposizione:

  • acidita’- grassezza (e/o untuosita’) es. champagne e mortadella
  • piccante- tendenza dolce es. salumi piccanti e primitivo
  • succulenza-astringenza es. carne di chianina e chianti, o sangiovese

abbinamenti per concordanza

  • dolce – dolce torta di mele e passito di pantelleria

Aumentando quindi la nostra consapevolezza sensoriale e ricordando queste semplici regole andremo sicuramente ad abbinare con più successo.

Ma se è tutto cosi semplice perchè allora abbinare è un annoso problema? perchè nella valutazione finale di un wine pairing (termine in voga che indica l’arte di abbinare il vino alle pietanze) entrano in gioco altre forze, consuetudini della nostra tradizione locale, o quanto meno il senso del gusto soggettivo, che risiedono in ognuno di noi. facciamo degli esempi pratici. se una persona non ama o non mangia affatto pesce crudo, non potrà mai apprezzarne l’abbinamento meraviglioso con lo champagne o con un franciacorta; se per tradizione locale i nostri nonni mangiavano piatti piccanti o speziati abbinando un primitivo, difficilmente un super vino come l’amarone riuscirà a scalzare dal podio il nostro favorito dall’infanzia, pur rispettando la tipologia a residuo zuccherino che tanto ben si sposa con il piccante.

Per concludere qual è il segreto del successo in abbinamento? Per i ristoratori e sommeliers, due strade possibili:

  • conoscere a memoria il cliente, quindi sapere esattamente il suo background geografico e i suoi gusti, per consigliare a occhi chiusi;
  • osare e stupire il cliente, quando non lo conosciamo ancora approfonditamente e mal che vada si ricorderà dell’unicità e originalità del nostro consiglio.

E per chi deve solo far bella figura con gli amici a casa? Evitate solo i grossi strafalcioni, come per esempio vini acidi e cibi acidi che comprometterebbero le vostre fatiche ai fornelli, o dolci con vini brut che ammazzano il vino stesso, e date spazio alla vostra fantasia. E il gioco è fatto.

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